Intervista a Michele Fazio 24.05.2011

 
Michele Fazio
fotografia di Sergione Infuso
 
INTERVISTA A MICHELE FAZIO
CONCERTO BLUE NOTE, 24 Maggio 2011  
Di: Eva Simontacchi
Fotografie di:  Sergione Infuso


Incontro Michele Fazio nel backstage del Blue Note dopo un emozionante concerto di piano solo nella sala gremita del Blue Note, che per l’occasione risplendeva di parecchi noti e illustri nomi della musica italiana. Michele Fazio ha presentato il suo ultimo disco, “Visione Passeggera”, suonando con raffinatezza e sensibilità i brani facenti parte della tracklist del disco: “Riflessione Tormentata”, “Mare Notturno”, “Fior di Canto”, “Visione Passeggera”, “Danzando”, “Sogno”, “Stars In The Night”, scritta a quattro mani con la cantante Dagmar Segbers, che è stata invitata sul palco a cantarla, “Respiro”, “L’Isola” e “Risvegio All’Alba”.  Il progetto è stato accolto molto calorosamente dal pubblico, e Michele Fazio, visibilmente emozionato, ha anche raccontato alcuni aneddoti riguardanti la nascita del progetto.
Un progetto pregevole, connotato da un lirismo venato di romanticismo che riscalda l’anima.

 Michele Fazio al Blue Note

foto di Sergione Infuso

 

Intervista:


E.S.: Michele, raccontaci in poche parole quali sono state le esperienze musicali che più ti hanno formato e portato fin qui.


M.F.: I primi miei studi di pianoforte sono stati di musica classica e poi durante gli anni ho cominciato ad incuriosirmi ed ascoltare jazz. Quello che invece mi attirava molto erano le colonne sonore dei film e così le mie prime composizioni sono state scritte per delle opere teatrali.
Questo rapporto tra immagini e musica mi stimolava molto. Nel tempo ho invece approfondito il jazz e ho cominciato a suonarlo, poi mi sono reso conto che era la musica che mi piaceva di più. Questo però  non mi ha impedito di sperimentare la musica in generale e di toccare tutti i generi tra cui il rock, il pop ecc.. Questo perché credo che la musica vada affrontata totalmente e senza pregiudizi. Per cui sono andato in tour con cantanti italiani quali Patty Pravo, Gianluca Grignani, Tricarico, e molti altri.
Poi ho avuto la possibilità di comporre la colonna sonora del film ''Tutto L’Amore Che C’è” di Sergio Rubini, che è stata un esperienza bellissima e che ha consacrato il mio desiderio di comporre per il cinema e come dicevo prima, scrivere la musica per le immagini. Seguono gli album ''PERCORSI'' nel 2000 e '' WAVES'' nel 2006 che  sono i miei primi lavori, il primo decisamente di stampo jazz e il secondo più basato sullo stile “ colonna sonora” e più dedicato alla composizione libera.

 


E.S.: Si capisce subito che hai ascoltato molto Keith Jarrett, ci vuoi parlare di questa forte influenza e di altri grandi musicisti che potrebbero in qualche modo averti stilisticamente influenzato?


M.F.: Direi di si, Jarrett è un musicista che ho sempre amato e che ascolto sempre e per questo la sua influenza è inevitabile per me. Il particolare è che io non ho mai studiato e analizzato quello che suona, perché non volevo emularlo ma solo ascoltarlo. Il primo pianista che mi ha colpito prima di Jarrett invece è stato Lyle Mays ( il pianista di Pat Metheny ) che ritenevo molto poetico, e poi tanti altri come Chick Corea e John Taylor ecc..Oltre a questo non dimentico l’influenza della musica classica...Chopin, che ho studiato da piccolo, ritengo sia un genio capace di toccare con le sue note il cuore e ancora oggi spesso lo ascolto

E.S.: Parlaci di come hai preparato il progetto del tuo disco “ Visione Passeggera”.


M.F.: Prima di realizzare il mio disco solo piano '' VISIONE PASSEGGERA'' ho fatto passare un po’ di anni, volevo sentirmi convinto e pronto per affrontare questa esperienza. Da piccolo avevo avuto la fortuna di avere degli amici più grandi che mi facevano ascoltare i dischi di questa famosa etichetta tedesca la “ECM” e così  ho continuato sempre ad ascoltare questi dischi perché erano e sono sperimentali e di grande apertura musicale e emotiva.
Per questo motivo ho voluto registrare il mio disco a Oslo al ''Rainbow Studio''
di Jan Erik Kongshaug, questo sound engineer che ha registrato e mixato per l'ECM per tanti anni, per ricercare quel suono che io ho sempre ascoltato e desiderato. Nel disco la preziosa partecipazione di Sergio Rubini e di Dagmar Segbergs hanno contribuito e completato il mio lavoro e la mia idea musicale. Il mio sforzo in questo progetto è stato di riuscire ad essere più sincero possibile...cercare di essere più autentico e riuscire ,attraverso la mia personalita',a trasmettere a chi ascolta un’ emozione naturale che viene direttamente da me...spero di esserci riuscito
.

E.S.: Qualche sogno nel cassetto?

M.F.:Il mio sogno? Intanto di riuscire a realizzare più concerti del mio nuovo disco, e poi ho sempre sognato e voluto suonare all'estero, provare a comunicare  con altre
dimensioni e altre culture. Spero di  riuscire a farlo, è veramente un sogno per me, ma i sogni si inseguono e io lo farò.




E.S.: Come hai vissuto l'esperienza della presentazione del tuo primo disco in solo al Blue Note?

M.F.: E' stata forse l'esperienza più forte che io abbia mai vissuto musicalmente.
Ho preparato il concerto in un mese ed ero molto emozionato. Di solito prima di arrivare a presentare un concerto solo piano al BLUE NOTE si pensa di sperimentarlo in situazioni più piccole, per collaudare ecc,  io invece sono partito dal luogo più prezioso, quindi ho fatto esattamente il contrario. Per cui la responsabilità che avevo, l'emozione e soprattutto l'incognita di capire se la mia musica sarebbe piaciuta, mi hanno accompagnato per un mese prima di salire su quel palco e suonare. E devo dire che alla fine è stato bellissimo...il calore del pubblico, degli amici e la magia del Blue Note mi hanno dato l'energia perché fosse un concerto da non dimenticare mai.

E.S.: Ci parli dei progetti ai quali stai lavorando in questo momento, a parte il tuo progetto in solo?



M.F.: In questo momento sto scrivendo nuove composizioni per il prossimo mio disco. E’ un lavoro che faccio sempre e vorrei provare a pensare di ampliare l'organico e magari  chissà se avere la possibilità di affiancare degli archi, un’ orchestra..insomma. Non mi è ancora tutto chiaro e ci sto lavorando. Poi ho questo nuovo progetto in quartetto si chiama ''KLANG'' con Dagmar Segbers, Enzo lo Greco e Gianni lo Greco, un progetto che mi da la possibilità di suonare con batteria e contrabasso e che mi stimola molto .Quest'inverno riprenderò il tour, che ho già fatto nei mesi scorsi con Sergio Rubini, un recital dal titolo '' A Cuore Aperto'' con le mie musiche originali.