Intervista a Damiano Marino e Michele Fazio

 

 

Damiano Marino, Michele Fazio

Intervista a Michele Fazio e Damiano Marino - Milano, 22 settembre 2006   
Di: Eva Simontacchi
Fotografie: di repertorio degli artisti

 Damiano Marino


E.S.: “Waves”….. un album dalle sonorità pulite,  melodico, che contempla e include anche l’aspetto improvvisativo. Ci volete parlare a ruota libera di come è nato il progetto, delle esperienze del vostro background che vi hanno portato a esprimervi con questa particolare sonorità musicale?

R: Ci siamo incontrati suonando in una situazione lavorativa  che ci ha dato modo di conoscerci meglio non solo sul piano professionale. Questa cosa ci ha portato a confrontarci musicalmente e in maniera molto libera.
Abbiamo immediatamente trovato una reciproca passione,che ci ha accompagnato soprattutto da ragazzi, per il mondo della musica strumentale acustica della  fine degli anni ’70,  in particolare per tutto il mondo musicale ECM. Abbiamo avuto fin da subito la volontà di creare dei brani strumentali che fossero interessanti e comunque piacevoli all’ascolto anche per persone non avvezze alla musica strumentale e che avessero una forza evocativa, cercando di scatenare immagini nell’ascoltatore. Speriamo di esserci riusciti..


 Michele Fazio

E.S.: Come è caduta la scelta sugli ospiti del vostro album? Per esempio, in “Ocean Blues” c’è un ottimo intervento di Andrea Innesto, in vari brani c’è Francesco Pelizzari alle percussioni, e Isabella Casucci ha prestato la sua voce nel brano “Fears”.

R.: Abbiamo scelto musicisti che fossero in grado di fondersi nello spirito del progetto.
Andrea Innesto perché dotato di un lirismo e una sensibilità fuori dal comune, e di una prodigiosa capacità di fondere i sentimenti con l’interpretazione dei brani in maniera molto personale. E’ inoltre dotato di una notevole forza improvvisativa. Francesco Pelizzari per le sue doti tecniche e per le squisite capacità creative che arricchiscono e riempiono di nuovi colori i nostri brani. Per quanto riguarda la voce ci sarebbe un aneddoto da raccontare: quando scrivemmo Fears, anche se nella scelta iniziale nel disco non erano previste parti vocali, nello scrivere la melodia pensammo proprio ad una voce. In seguito venne naturale affidare la melodia alla voce di Isabella Casucci per il suo timbro e le sue spiccate capacità evocative.

Francesco Pelizzari

Andrea Innesto

Isabella Casucci

E.S.: Avete in programma un tour per il vostro album “Waves”?

R.: Ci stiamo organizzando

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E.S.: Ho notato che l’album ha un filo conduttore che si snoda sin dal primo brano per terminare nell’ultimo. Sembra quasi un racconto a più capitoli. Ci volete parlare di questa particolarità?

R.: Si è vero! Il tutto si lega sempre alla volontà di immergere l’ascoltatore in un viaggio sonoro che possa stimolare il proprio immaginario, dandogli la possibilità di crearsi il proprio racconto…

 


E.S. In un’epoca in cui ogni cosa viene “definita”, “etichettata”, “ha un nome”, come definireste lo stile musicale del vostro album “Waves”?


R.: Domanda particolarmente difficile. Senza avere la presunzione di avere inventato nulla di nuovo non riusciamo comunque ad etichettare in maniera precisa il nostro lavoro. Possiamo solo aggiungere che abbiamo cercato di fondere la chitarra e il piano in uno strumento unico, attraverso melodia ed improvvisazione.


E.S. Marino-Fazio; qual è l’elemento che più vi accomuna e che vi ha fatti artisticamente incontrare per la realizzazione di questo progetto?


R.: La libertà nella musica.

E.S. Quando si termina un album (che in genere richiede minimo un anno o due di lavoro), si è già mentalmente proiettati in avanti; si sviluppano nuove idee per l’album successivo. Siete già in questa fase o siete ancora molto concentrati sul vostro tour imminente?

R.: Sinceramente abbiamo già molto materiale e idee per un nuovo disco…

E.S: Qual è la cosa che desiderate maggiormente comunicare con la vostra musica?

R.: Abbiamo cercato di trasmettere le nostre passioni, dolcezze  e riflessioni cercando di essere più sinceri possibili.

 

in studio