Recensione Concerto Triplicity - 13.09.2009

Concerto triplicity - Shanghai Café
Luciano Zadro, Attilio Zanchi, Marco Castiglioni
 
Recensione Concerto Triplicity – Milano - Shanghai Café, 13 ottobre 2009   
Testo e foto di Eva Simontacchi

Lo Shanghai Café  di Via Sammartini 124 a Milano ha aperto le porte al jazz, per un appuntamento settimanale tutti i martedì. Saranno i martedì del jazz, in cui interverranno ospiti sempre diversi per proporre i loro progetti e la loro particolare visione del jazz.  La serata di apertura, il 6 ottobre 2009 Gendrickson Mena ha presentato il suo progetto “All I Missed” , latin jazz, con il suo quintetto, e questo secondo martedì del jazz gli ospiti sono i Triplicity con Luciano Zadro (chitarra), Attilio Zanchi (contrabasso),  e Marco Castiglioni (batteria). Si tratta di tre musicisti di calibro e di esperienza, e l’unione della loro musicalità ed arte crea una situazione molto apprezzata; una pulsione swing, sempre viva e trascinante, fornita da basso e batteria, si fonde con tutto il suono jazz che una chitarra può donare.

 Luciano Zadro

Luciano Zadro

I tre ottimi musicisti si incontrano in un percorso musicale fatto di brani originali e standard più o meno usuali, spesso tratti da repertori di illustri pianisti, che hanno portato il trio come formazione ad assumere importanza fondamentale, per sonorità e climax, nella storia della musica jazz. Il loro è un tributo a questo piccolo ensemble, che concede grandi spazi ai musicisti e dove l’interplay e la “triplicità” sono alla base di tutto il linguaggio sonoro. La serata ha inizio con “Doodlin’”, ottima scelta per creare subito una atmosfera giocosa, carica di swing e di energia. L’interplay tra i musicisti è spettacolare, e chi è seduto ad ascoltare si diverte tanto quanto i musicisti che stanno creando diversioni sul tema. La serata procede con “West Coast Blues” (Wes Montgomery) e “Green Dolphin Street” e il pubblico rimane piacevolmente sorpreso ascoltando le prime note del quarto brano della serata, “Roma Nun  Fa La Stupida Stasera”. Si salta poi a un brano di Mike Stern, “Suspone” seguito da un brano di Pat Metheney “The Chief”. Il trio mantiene la parola, e l’interplay tra Luciano Zadro, Attilio Zanchi,  e Marco Castiglioni è notevole. Nonostante la regina sia la chitarra di Luciano Zadro , il contrabbasso danzante di Attilio Zanchi e lo swing di Marco Castiglioni alla batteria vengono messi molto in risalto nei momenti di solo e di gioco tra i tre. Interessante e varia la scaletta della serata, che passa ancora con disinvoltura da “C’Est Si Bon” a “Mambo Inn” (Paquito d’Rivera) a “Nuages”  (Django Reinhardt). La serata termina con “Stompin’ At The Savoy”, ma prima di terminare viene concesso il bis “Armando’s Rhumba” di Chick Corea.

L’ascolto è stato davvero gradevole e ha assorbito tutta l’attenzione degli ascoltatori, grazie anche all’ottima acustica e al silenzio in sala, in quanto la cena si svolge prima del concerto, verso le 20:30 o le 21. Il locale è arredato in maniera molto raffinata, e presta una prestigiosa cornice alle serate del martedì del jazz, pur mantenendo dei prezzi contenuti per il cliente. Si può cenare à la carte, oppure ordinare il menù viola, cena completa con vino a 20 euro a persona. L’ingresso è libero, e la consumazione non è obbligatoria. I martedì del jazz sono un appuntamento settimanale organizzato da Milano Loves Jazz.

Attilio Zanchi

Attilio Zanchi

Marco Castiglioni

Marco Castiglioni